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Antibiotici pericolosi: perché vengono ritirati e interazioni con l'alcol

2023-02-08

Antibiotici pericolosi: perché vengono ritirati e interazioni con l'alcol

È ormai molto frequente l’impiego dell'antibiotico contro una varietà di infezioni batteriche. Si tratta di sostanze prodotte da microrganismi che sono in grado di ucciderne altri (si parla in questo caso di battericidi) o di rallentarne la proliferazione (batteriostatici), che possono essere naturali o prodotte in laboratorio. 

La diffusione su larga scala di questa classe di medicinali porta però a volte a sottovalutarne gli effetti negativi. Leggi questo articolo per scoprire quindi a cosa servono gli antibiotici e a cosa prestare attenzione quando li assumi.

Gli antibiotici possono essere pericolosi

Più o meno tutti sanno a cosa servono gli antibiotici: sono l’arma che l’uomo ha inventato contro i batteri. La prima classificazione in cui si possono dividere gli antibiotici è ad ampio spettro o mirati: in alcuni casi un antibiotico è in grado di agire contro più categorie di batteri, mentre in altri agisce in maniera più specifica. È bene specificare, inoltre, che gli antibiotici sono inefficaci contro i virus, e sono perciò inefficaci per combattere alcune patologie, come l’influenza o il semplice raffreddore.

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Gli antibiotici fanno male? Tutti gli antibiotici presentano degli effetti collaterali, alcuni dei quali anche pericolosi. Prendiamo ad esempio Augmentin, un antibiotico con amoxicillina, una penicillina comunemente usata per contrastare infezioni delle vie urinarie (come la cistite), bronchite, otite, sinusite e persino per il dolore ai denti. Tra le possibili reazioni avverse comuni è presente la diarrea, ma è comune anche che alcune persone sviluppino la candida o che provochi nausea e vomito in altri.

Ma perché avviene tutto ciò? Le terapie antibiotiche interagiscono, talvolta negativamente, con la flora batterica, cioè un insieme di microrganismi che sono ospitati nel corpo umano e ottengono nutrimento in cambio della protezione che forniscono. Il disequilibrio di questi batteri benefici può causare disturbi intestinali, ma anche in altri distretti corporei.

A cosa fare attenzione: scadenza e allergie

Ci sono alcune indicazioni da seguire per evitare di andare incontro a effetti indesiderati. Innanzitutto, gli antibiotici non andrebbero mai presi se scaduti. Nella maggior parte dei casi, quelli di nuova generazione assunti dopo la data di scadenza sono innocui, sebbene inefficaci. È però possibile che le impurezze create dalla degradazione del farmaco causino delle reazioni allergiche anche gravi. Inoltre, è importante ricordare che la data di scadenza è da considerare tale solamente se il farmaco è conservato in maniera appropriata, alla temperatura indicata e senza esposizione all’umidità.

Prima di assumere un antibiotico è sempre bene verificare di non soffrire di allergia al principio attivo. È questa infatti una delle prime cause delle conseguenze più gravi dei medicinali: la reazione allergica lieve può comportare solamente la comparsa di eruzioni cutanee, ma nei casi gravi si può andare incontro allo shock anafilattico, che richiede un intervento tempestivo.

Per le donne in gravidanza o allattamento è particolarmente spinoso il tema degli antibiotici. Infatti, alcuni di questi medicinali potrebbero non essere adatti al feto, passare attraverso il latte materno o interferire con la lattazione. Per questo motivo, in questi casi è sempre bene rivolgersi ad un medico prima di intraprendere una terapia antibiotica.

Attenzione alle interazioni degli antibiotici con altri farmaci

Ogni antibiotico comporta i propri specifici rischi. Alcuni di questi sono legati ad esempio all’interazione negativa con altri farmaci, i cui nomi sono solitamente indicati nel foglietto illustrativo. In particolare, alcuni -specialmente ad ampio spettro- sembrano interferire con la pillola anticoncezionale, e possono quindi essere causa di gravidanze indesiderate. Inoltre, si possono generalmente prendere, ad esempio, gli antinfiammatori e gli antibiotici insieme, ma questo prolunga il tempo richiesto per smaltire il farmaco antibatterico e di conseguenza può aumentarne gli effetti tossici.

Tra le controindicazioni di alcune terapie antibiotiche è anche segnalata un’eccessiva fotosensibilità ed è quindi consigliato di ridurre l’esposizione al sole. È il caso per esempio anche del cortisone, che seppur non sia considerato un medicinale fotosensibile può provocare reazioni a livello cutaneo in concomitanza con l’esposizione solare. Inoltre, è dimostrata l’associazione tra l’abuso di farmaci a base di cortisone e la polmonite.

Antibiotici e alcol: un connubio poco sicuro

È infine bene parlare dell’interazione tra gli antibiotici e l’alcol. Si può bere una birra mentre si è sotto cura antibiotica? La risposta dipende dal tipo di antibiotico che si sta assumendo. Alcuni non sembrano mostrare effetti collaterali legati ad una modesta quantità di alcol, mentre per altri è invece sconsigliata qualunque assunzione alcolica.

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Ad esempio, i flurochinolonici, una classe di questi farmaci, tra cui sono compresi per esempio quelli contro la prostatite, se assunti con alcol possono dare origine a sintomi come disorientamento, confusione e perdita di memoria. Altri, invece, impediscono l’appropriato smaltimento dell’alcol etilico, aumentandone gli effetti, in modo che anche un semplice bicchiere di vino può causare crampi addominali, vomito, cefalea e palpitazioni. In generale, quindi, è meglio evitare in toto di consumare alcolici durante il trattamento antibiotico.

Perché alcuni antibiotici vengono ritirati e come farne un uso corretto

Talvolta capita che alcuni antibiotici, anche da lungo tempo in commercio, vengano ritirati, o che ne venga limitato l’utilizzo. Ciò avviene perché gli effetti indesiderati, tra cui ad esempio le intossicazioni, sono costantemente in fase di studio e perciò è possibile che ci si accorga anche dopo lungo tempo di controindicazioni a lungo termine. Nonostante questo, è possibile considerare generalmente sicuri i farmaci attualmente sul mercato, purché impiegati in maniera corretta.

Ma qual è la maniera corretta? Innanzitutto, è bene seguire il parere medico anche quando il medicinale può essere acquistato senza ricetta, e leggere il foglietto illustrativo, il quale contiene indicazioni utili, come ad esempio se l’assunzione debba avvenire prima o dopo i pasti. Non bisogna poi interrompere la cura ai primi segni di miglioramento.

È comune, in terapie prolungate, sperimentare una certa debolezza da antibiotico, accompagnata magari da dolori muscolari, una spiacevole sensazione amara alla bocca e mal di pancia: cosa fare? Per disintossicarsi dagli antibiotici è bene assumere degli integratori, come ad esempio i multivitaminici, i probiotici e i fermenti lattici, ma anche prodotti gastroprotettori, che evitano gastriti e bruciori di stomaco. Inoltre, non bisogna mai abusare di questa categoria di medicinali, per evitare di sviluppare una resistenza ai farmaci di questo tipo, che li renderebbe inefficaci.

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